Il 4 febbraio 2025 è la Giornata Mondiale contro il Cancro: un’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione! In Piemonte è possibile usufruire degli screening gestiti da Prevenzione Serena, programma della Regione Piemonte che offre test gratuiti per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon-retto.
Grandi passi avanti sono stati compiuti dalla ricerca e molti studi hanno permesso cure risolutive a molti pazienti. Guarigioni che fino a qualche anno fa erano impossibili.
Possiamo tutti contribuire a questi miglioramenti in diversi modi. Uno di questi è lo STILE DI VITA.
Se ne parla molto, diversi sono i consigli su come gestire questo argomento. Uno dei temi su cui possiamo singolarmente impegnarci è senz’altro la gestione di cosa e come ci alimentiamo.
Recentemente ho partecipato ad un convegno nel quale si è sottolineata l’importanza del MICROBIOTA caratterizzato da una adeguata biodiversità, e cioè composto da diverse specie di microrganismi presenti in un buon numero di unità, con una prevalenza di microrganismi vantaggiosi per l’uomo, in equilibrio tra loro e con l’intestino che li ospita. È fondamentale per la salute del nostro corpo che i microrganismi buoni e cattivi vivano in equilibrio (condizione definita eubiosi). Se questo equilibrio viene alterato, si instaura uno stato di disordine (definito disbiosi) che è correlato non soltanto a malattie dell’apparato digerente, ma anche a diabete e obesità, dermatite, malattie cardiovascolari, neurologiche, psichiche ed oncologiche, solo per citarne alcune.
Tra le maggiori cause di disbiosi vi sono: Alimentazione squilibrata (dieta ricca di zuccheri raffinati, fibre, cibi spazzatura, grassi saturi, proteine di origine animale, esclusione di alcuni alimenti) fumo e alcol, sedentarietà.
Il cervello ed il sistema nervoso intestinale sono reciprocamente collegati tramite una fitta e complessa rete di comunicazione che consente l’invio di segnali elettrici dall’intestino al cervello e viceversa. Oltre a questa connessione diretta, cervello ed intestino comunicano tramite il torrente circolatorio, attraverso il rilascio di ormoni e di molecole prodotte dal microbiota intestinale (come, ad esempio, acidi grassi a catena corta, neurotrasmettitori, vitamine). Attraverso questi collegamenti, il cervello controlla le funzioni dell’intestino e, a sua volta, l’intestino può alterare le funzioni del cervello.
Un malfunzionamento nella comunicazione tra l’intestino ed il cervello contribuisce anche ad una vasta gamma di malattie neurologiche, tra cui l’epilessia, l’ictus, il morbo di Alzheimer, la malattia di Parkinson, e può peggiorare le disfunzioni neurologiche conseguenti al trauma cranico.
Uno stato infiammatorio cronico predispone all’insorgenza di alcuni tipi di tumori, tra cui quelli dell’intestino. Per ridurre il rischio potrebbe essere utile modificare il microbiota agendo sulla dieta.
I risultati di uno studio dell’Università di Stanford dimostrano che una dieta ricca di cibi fermentati aumenta la diversità del microbiota intestinale e riduce i segni molecolari dell’infiammazione in adulti sani. Coloro che mangiano cibi come yogurt, kefir, vegetali fermentati o bevono kombucha hanno un numero più alto di specie di microrganismi nell’intestino e questo è più evidente per coloro che consumano più abbondantemente prodotti fermentati (il kombucha è un tè zuccherato fermentato che arriva dall’Oriente, oggi popolare anche in Occidente). Costoro hanno anche cellule immunitarie meno attivate di base e livelli ematici più bassi di proteine pro-infiammatorie. Gli autori dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell, hanno dichiarato che “i cibi fermentati potrebbero essere preziosi per contrastare la riduzione della diversità del microbiota e l’aumento dell’infiammazione diffusi nella società industrializzata”.
Approfondiremo sicuramente questo argomento in prossimi articoli.