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Alcuni medici, scherzando, ma non troppo, affermano che la diagnosi migliore quando l’intestino dà problemi, ma non si sa esattamente perchè…in realtà, sotto l’accezione di “sindrome del colon irritabile” o “dell’intestino irritabile” viene catalogata tutta una serie di disturbi che, senza una causa ben precisa, finiscono comunque per danneggiare la funzionalità intestinale, combinandosi spesso a nausea, mal di testa, affaticamento e generale senso di spossatezza. In pratica, chi soffre di questa sindrome, raccoglie tutti i problemi collegati a un cattivo funzionamento dell’organo impegnato nell’ultima e decisiva fase della digestione: periodi di stipsi alternati ad altri di diarrea, con il sovrappiù della flatulenza, sono infatti i problemi accusati dai soggetti in questione. Che per ritrovare la serenità intestinale, devono seguire le seguenti regole:
  • cercare di ridurre il livello di stress
  • concedersi le necessarie ore di riposo
  • evitare fumo e alcol
  • non mangiare legumi e altri cibi che possono favorire la formazione di gas intestinali
  • praticare una regolare attività fisica
  • se sofferenti di stipsi, incrementare le fibre vegetali nella dieta
A volte la stitichezza può essere causata o peggiorata dall’utilizzo di alcuni farmaci tra cui gli antidepressivi, gli antiacidi e altri prodotti che contengono ferro ed alluminio. Inoltre, se il soggetto abusa di lassativi, può verificarsi proprio una forma di stipsi indotta dagli stessi medicinali che dovrebbero combatterla: l’organismo, infatti, sviluppa una vera e propria dipendenza per cui, in assenza del farmaco, non si riesce ad avere un’evacuazione spontanea. La persona viene così spinta ad abusare ulteriormente dei lassativi, in un circolo vizioso che può portare a conseguenze anche serie: eccessiva perdita di acqua ed elettroliti, sindrome del colon irritabile, steatorrea, gastroenteropatia con deficit proteico e ipoalbuminemia, deplezione di calcio con osteomalacia della colonna vertebrale.