Le calze elastiche si dividono in due categorie: preventive e terapeutiche. La compressione di una qualsiasi calza viene misurata in mmHg; sotto i 20 mmHg abbiamo le calze riposanti e preventive, sopra quelle terapeutiche.
I medici prescrivono le calze elastiche per diverse patologie. I soggetti più a rischio sono quelle persone con problemi vascolari ereditari oppure le donne che usano anticoncezionali per via orale, durante il periodo della gravidanza oppure per chi deve affrontare un viaggio in aereo bloccati per molto periodo nella stessa posizione.
Calze preventive: sono divise in due categorie, a maglia liscia o a doppia rete. Le prime sono esteticamente migliori, ma le seconde hanno una compressione più elevata rispetto alle prime.
Le calze preventive hanno una compressione di almeno 6 mmHg e partono dai 40 denari, per continuare con i 70 den per i primi capillari o il gonfiore alle caviglie fino ai 140 denari per varici di lieve entità.
Calze terapeutiche: la funzione di queste calze è quella, tramite un’azione meccanica, di prevenire il peggioramento di una patologia di cui una persona soffre. Si dividono in 4 classi di compressione:
CCLI 18-21 mmHg, CCLII 23-32 mmHg, CCLIII con 34-46 mmHg e CCLIV oltre i 49 mmHg.
Anche queste sono sotto forma di gambaletto, autoreggenti o collant.
La compressione è massima sulla caviglia e degrada man mano che si sale verso la coscia.
E’ il medico a dover stabilire il grado di compressione della calza. Prima e seconda classe sono usate in caso di varici gravi, di complicanze cutanee, trombosi venosa superficiale o profonda.
In caso di linfedemi gravi o molto gravi occorrono calze di terza o quarta compressione.
Le calze elastiche sono una terapia molto accettata a causa delle difficoltà nell’indossarle. Infatti essendo molto resistenti sono difficoltose da infilare soprattutto per un paziente anziano, con poca forza nelle mani o con difficoltà a piegare la schiena.
Solitamente le calze vengono vendute con un calzino di seta, necessario per farle scivolare più facilmente e, a volte, è necessario l’utilizzo di borotalco.
La durata dell’elasticità della calza è di circa 6-8 mesi. Per farle durare un po’di più è necessario lavarle a mano ad una temperatura massima di 40 gradi e con sapone neutro; far asciugare le calze lontano da fonti di calore e non strizzarle durante il lavaggio.