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Uno studio canadese sulle abitudini di vita, durato 20 anni,

svolto su un campione di quasi 30000 adulti tra i 45 e 85 anni – età media 62 – in buona salute, dove le donne costituivano il 51%, ha rilevato che le donne di media età o anziane, con scarse interazioni sociali, sono maggiormente esposte rispetto agli uomini, al pericolo di soffrire di ipertensione, noto fattore di rischio per patologie cardiache e ictus, paragonabile all’abitudine al fumo. Lo studio ha analizzato 4 profili:

  1. Lo stato civile
  2. La vita sociale
  3. L’ampiezza della vita sociale
  4. Il vivere soli o con altri
  5. È emerso che le donne senza un compagno sono risultate più esposte all’ipertensione (valori di 140 su 90) e a rischi cardiovascolari e le vedove sono le più fragili. Al contrario, nei maschi, si è visto un aumento dei valori della pressione in coloro che vivono con qualcuno e che tendono ad avere più rapporti sociali, contrariamente a quelli che hanno una piccola rete di amicizie e di contatti che rischiano meno.

Il perché di questo risultato è spiegabile da un altro studio, sempre della Conklin, che valuta due fattori: per le donne sole, uscire di casa, stare in compagnia, può essere sprone a condurre una vita più sana ed evitare obesità e grasso addominale (magari frequentando una palestra), mentre gli uomini soli e con pochi amici risultano meno a rischio obesità poiché lo stare in compagnia potrebbe tradursi in comportamenti non altrettanto salutari come ad esempio eccedere nel bere e mangiare.

Cosa si evince da questi risultati? Il personale sanitario, coloro che “curano” le persone, alla luce di quanto emerso, devono tener conto che la vita da “single” influenza in modo diverso uomini e donne anche in termini di prevenzione.

Consigli alle donne sole? Dieta corretta ed esercizio fisico regolari e soprattutto, per le non più giovani, cercare, anche in tempo di Covid, di essere socialmente attive.

 

I contenuti di FARMACIA TORRE hanno uno scopo puramente informativo ed educativo. Non sostituiscono la diagnosi, la consulenza o il trattamento professionale. In caso di dubbi, è consigliabile consultare uno specialista di fiducia.