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L’osteoporosi è un deterioramento della massa e della qualità dell’osso con aumentato rischio di fratture per traumi minimi che colpisce le donne dopo la menopausa ma anche i maschi,gli anziani, ma anche i giovani affetti da patologie endocrine come le malattie di tiroide e paratiroidi e non endocrine come la celiachia.

L’osteoporosi ha ormai una enorme rilevanza sociale e clinica.

Nel nostro Paese per fronteggiare “l’emergenza osteoporosi ” sono stati appena aggiornati da parte di AIFA i criteri di rimborsabilità dei farmaci destinati al trattamento di questa patologia.

La nuova nota 79, che elenca tali criteri ,ha introdotto diverse positive novità rispetto al passato ,fra queste la maggiore attenzione per le donne che entrano precocemente(prima dei 50 anni) in menopausa e per i pazienti non solo con fratture vertebrali o femorali, ma anche ad esempio alcune molto diffuse come quelle di polso o costali.

Positiva la maggiore attenzione verso i sempre più frequenti casi di osteoporosi maschile. Infatti ,sebbene questa sia percepita principalmente come una malattia femminile ,in realtà , la crescita demografica e l’aumento dell’incidenza delle malattie croniche che affliggono la popolazione più anziana ne fanno una patologia significativamente rilevante anche per il sesso maschile.

Si stima che nei prossimi 10 anni il numero di uomini affetti da osteoporosi aumenterà del 10-15%,ma è assai importante essere consapevoli del fatto che i maschi che subiscono una grave frattura come quella del femore hanno tassi di mortalità più elevati rispetto alle donne e in 1/3 dei casi si verifica una nuova frattura nei 12 mesi successivi.

La prevenzione di questa patologia, basata su adeguata nutrizione e regolare attività fisica, si ottiene soprattutto per le donne , nei decenni che precedono la menopausa. Il tessuto osseo è in continuo rinnovamento per l’alternanza di processi di riassorbimento e di formazione. Esso raggiunge il culmine del rafforzamento sul finire dell’adolescenza per gli alti livelli dei fattori di crescita che ne stimolano la formazione e per gli ormoni ovarici che ne frenano il riassorbimento.

Già a partire dai 18-20 anni i fattori di crescita tendono fisiologicamente a ridursi ,per poi decrescere più nettamente dai 25 e ancor più dai 35. La sottonutrizione e la magrezza inibiscono questi fattori e possono bloccare la funzione ovarica determinando una perdita che non solo costituisce la premessa per l’osteoporosi postmenopausale ma può anche provocarla in anni giovanili. Ciò si può verificare nelle amenorree da sottopeso, comprese quelle legate al relativo eccesso di attività fisica .

E’ evidente ormai la necessità che pazienti con osteoporosi severa complicata da fratture che possono ridurre di molto la qualità della vita, debbano essere considerati alla stregua di pazienti affetti da altre malattie croniche disabilitanti e che attraverso un’esenzione specifica possano almeno accedere a quegli esami strumentali come la MOC ,fondamentali per seguire l’evoluzione della loro patologia.